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notizia del 03/11/2013 messa in rete alle 08:26:47

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Un busto per ricordare Enrico Mattei
Martedì scorso, a cinquantuno anni dalla tragica scomparsa dell’imprenditore marchigiano Enrico Mattei, l’Eni e il comitato promotore di Macchitella hanno organizzato, presso il cine-teatro Antidoto, una cerimonia dal titolo “Enrico Mattei, una presenza mai dimenticata”.
La manifestazione, avvenuta al cospetto del primo cittadino e delle autorità, ha introdotto la cerimonia di inaugurazione del mezzobusto in onore di Mattei, collocato in prossimità dei Muretti.
Mattei, nato ad Acqualagna nel 1906, con la sua politica lungimirante, percepì, nell’immediato dopoguerra, che il metano, fonte di energia fino ad allora sconosciuta in Europa, sarebbe stato la chiave di volta che avrebbe permesso all'industria italiana di dare il via al boom economico degli anni ‘50, cambiando radicalmente il piano geografico delle zone sottosviluppate.
Con l’istituzione nel 1953 dell’Eni, garantì al paese un’impresa energetica nazionale in grado di assicurare quanto serviva ai bisogni delle famiglie.
Il polo petrolchimico della città fu inaugurato nel 1965 dopo la scoperta del greggio nel territorio nel ’59.
È stato il presidente dell’Eni Gela, Claudio Zacchigna ad introdurre la cerimonia in onore di Mattei.
«Ringrazio tutti – ha detto Zacchigna – colore che hanno voluto condividere oggi l’anniversario della scomparsa del nostro fondatore. Quello che Mattei ha fatto per la Sicilia è immenso, è lui il personaggio chiave della storia italiana del dopoguerra.
È stato Mattei – ha proseguito – ad intuire che il metano avrebbe costituito il boom economico per il paese, conquistandolo a prezzi competitivi.
Dobbiamo a Mattei la nascita dell’autostrada del Sole che unisce il nord e il sud d’Italia e delle aree di servizio Eni, pensate non solo per il rifornimento dei mezzi, ma anche e soprattutto per garantire la sosta e il riposo ai lavoratori.
Creò la raffineria del futuro con i suoi alti standard tecnologici, dal punto di vista dell’imprenditoria, del territorio e dell’ambiente. I suoi valori – ha concluso – rappresentarono il futuro che Mattei ha anticipato».
Per l’occasione è giunto in città il nipote di Mattei, che porta il nome dello zio.
«Sono orgoglioso – ha detto Mattei – di essere qui e di incontrare i dipendenti Eni che hanno conosciuto mio zio. Avevo solo nove anni quando è morto e non ho molti ricordi, ma lui e mio padre erano legati e si incontravano ogni volta che potevano.
Mio zio – ha proseguito – ha rilevato le potenzialità delle materie prime e della popolazione di questa città. Tenne proprio a Gela il suo ultimo discorso lasciando un forte segno nella regione.
Dovendo lui stesso migrare in giovane età dalle Marche per cercare fortuna al nord, ha voluto creare lavoro per gli altri, sfruttando le risorse del territorio.
La caratteristica – ha continuato – che lo ha contraddistinto è senz’altro la lungimiranza. I suoi discorsi, scritti negli anni ’50, sembrano odierni. Usava la stessa lungimiranza nelle persone che sceglieva di portare accanto a se, testimone il qui presente Accorniti, entrato in azienda giovanissimo e legato a mio zio.
Volle creare – ha concluso – questo quartiere per i lavoratori, concepito come un unicum, un luogo dove congiungere casa, lavoro e tempo libero».
Presente alla cerimonia Giuseppe Accorinti, assunto in Eni dallo stesso Mattei.
In Agip Petroli per quarant’anni e amministratore delegato della stessa per dodici, storico e amico dell’imprenditore, dal 1993, e per i successivi tre anni, Accorinti è stato presidente della scuola Enrico Mattei, nonché autore del libro “Quando Mattei era l'impresa energetica”, in cui racconta la sua vita fianco a fianco dell'imprenditore.
«Mattei – ha detto Accorinti – era un uomo lungimirante. Lo era in tutto e lo fu anche nella costruzione del villaggio Macchitella negli anni ‘60. Fu lui – ha proseguito – ad ordinare all’architetto di realizzare un garage per ogni appartamento, mentre all’epoca se ne prevedeva uno ogni sette.
Allo stesso modo volle la costruzione di strade larghe, intuendo che entro venti anni ogni famiglia avrebbe avuto due auto. E così fu.
Diventai dirigente a trentadue anni – ha continuato Accorinti – allora si faceva carriera velocemente perché Mattei voleva al suo fianco uomini giovani, ma altrettanto velocemente si crollava. Non erano ammessi errori e ai miei tempi molti colleghi furono licenziati via posta.
Conserviamo nel cuore – ha terminato – il grande Mattei e la sua eredità».
Diverse le testimonianze dei presenti nel corso della cerimonia, come quella dell’ex sindacalista e dipendente Eni Di Bernardo, che conobbe Mattei personalmente.
«Abbiamo voluto che il mezzobusto di Mattei fosse collocato in mezzo alla gente. L’immagine che lo rappresenta – ha detto Di Bernardo – è felice e il suo sguardo lungimirante. Così lo vogliamo ricordare, sorridente e in mezzo alla sua gente».
Sono stati gli stessi abitanti e i membri del comitato Macchitella a raccogliere le firme affinché il mezzobusto del fondatore venisse costruito. L’opera è stata realizzata dallo scultore Gianfranco Vona.
Tra i relatori del convegno, la dottoressa Lucia Nardi, responsabile dell’archivio storico Eni.
Presente alle cerimonia il primo cittadino.
«Mattei – ha detto Fasulo – ha fatto la storia della nostra città, e la cittadinanza ha grande rispetto per lui e per la sua idea. Questa giornata di commemorazione, organizzata dall’Eni e dal comitato promotore di Macchitella, parte dalle origini. Ogni comunità deve conoscere la propria storia e oggi in città sta succedendo questo. È un momento di crescita, di riflessione e di festa, con la consapevolezza – ha concluso – di ripercorrere gli ultimi anni della nostra storia».
In mezzo al pubblico, oltre ad impiegati, amici ed ex dipendenti Eni, gli alunni della scuola media “E.Mattei”.
Dopo la cerimonia la platea si è spostata in prossimità dei Muretti, dove è stato collocato il mezzobusto in onore di Mattei. A precedere la scopertura della scultura, una benedizione religiosa.
Autore : Vanessa Ventura
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