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notizia del 12/02/2011 messa in rete alle 22:58:10
Rilancio dell’agricoltura, operatori a confronto
Si è svolto in settimana un incontro-dibattito nell’ex chiesetta San Biagio. C’era il sindaco Fasulo, l’agronomo e consigliere comunale Lo Nigro, il presidente della Confagricoltura gelese e consigliere provinciale D’Arma, il commissario del Consorzio di Bonifica di Gela, Caruso, ed altri operatori del settore. Si è dicusso della vicenda e dei gravi disagi legati all’irrigazione dei campi, ma anche della necessità di creare infrastrutture a sostegno del comparto agricolo, che ancora annaspa tra mille difficoltà
Economia, rilancio e sviluppo. Ma anche carenza idrica, agricoltura a rischio e difficoltà di gestione. Sono state queste le premesse dell’incontro-dibattito svoltosi martedì scorso all’ex- chiesetta S. Biagio. Consiglieri comunali, associazioni di categoria, movimenti sindacali e operatori agricoli si sono incontrati per discutere sui grandi temi del territorio e i gravosi problemi che lo attanagliano: una politica agraria scarsa e inefficiente, distribuzione insufficiente dell’acqua, dighe con funzioni strutturali non adeguate, irrigazione non corrispondente ai bisogni reali. Numerose le questioni sollevate nel corso della serata proprio da parte dei lavoratori del settore agricolo, che hanno denunciato con asprezza i continui disagi derivanti dalla gestione dell’acqua e la crisi dei mercati.
Un botta e risposta interessante e curioso, teso a mostrare la drammaticità di un problema che colpisce il sistema agricolo e lo mette in ginocchio. Perplessità e dubbi sull’efficienza del sistema idrico sono stati esternati inoltre dal prof. Nunzio Cavallo. Poi il richiamo alle responsabilità regionali, ad una politica più attenta alle necessità del singolo, al ruolo che l’ente Siciliacque ha avuto in tutto il territorio e alla complessa regolarizzazione dell’apparato di distribuzione idrica. Una nota dolente è caduta sulla recente chiusura del V° modulo bis del dissalatore, che ha provocato un’ulteriore danno alla città e conseguenze preoccupanti. E a pagare l’amaro prezzo, forse più di tutti gli altri, sono proprio i produttori locali, che vedono in questo tragico scenario la fine dei loro sacrifici, sulla base di logiche errate e impostazioni politiche indifferenti.
Hanno detto
Angelo Fasulo (Sindaco di Gela)
“Raccogliere il grido di un gruppo di imprenditori agricoli era necessario. E’ importante capire fino in fondo il ruolo che ciascuno di noi ha in tale situazione. Qui c’è in gioco il futuro dell’acqua e la sopravvivenza di molte imprese agricole. Questa serata vuole essere un punto di partenza per lavorare seriamente e in forma congiunta, al fine di ottenere risultati concreti e far sentire la nostra voce come comunità nelle sedi opportune”.
Giovanni di Martino (Sindaco di Niscemi)
“Non c’è stata progettualità. Il problema del comparto agricolo è collettivo. Bisogna azionare risorse innovative. Gli interessi dei produttori vanno tutelati. Certo, i tempi di soluzione non sono brevi, ma contiamo di ridurli. E poi, condannare al lastrico centinaia di operatori del settore sarebbe terribile. Urge un tavolo tecnico per un lavoro adeguato”.
Giuseppe Bevilacqua (Agronomo)
“Noi produttori desideriamo essere ascoltati. Il problema più grave risulta essere la mancanza di una vera poltica agraria in grado di sostenere i mercati. Non ci sono inoltre nuovi servizi. La viabilità rurale è peggiorata, la diga è precaria e le iniziative private sono poche. Le aziende si sentono danneggiate. Sviluppo agricolo significa salvaguardia dell’ambiente e delle campagne. Le buone intenzioni, senza sostegno politico, non bastano”.
Piero Lo Nigro (Agronomo)
“Il rischio è serio. La vicenda dell’acqua è stata sottovalutata. Non vogliamo scaricare responsabilità sui singoli. Desideriamo solo evitare di perdere la speranza. Ci sono chiare responsabilità e necessitiamo di interlocutori seri. Per noi operatori del mondo agricolo, questo non è il momento delle omissioni. Non c’è più tempo, il confronto è urgente e la crisi di sistema deve coinvolgere le coscienze di tutti, e anche di coloro che hanno precisi doveri. Uscire dagli schematismi è d’obbligo”.
Salvatore d’Arma (Confagricoltura)
“Qui si pone la necessità di offrire continuità ad un sistema produttivo. Occorre un dialogo serio. Bisognerebbe imporre un’inversione di tendenza, e ridare dignità al settore dell’agricoltura, combattendo il graduale impoverimento di esso”.
Enzo Caruso (Direttore Consorzio Bonifica)
“Non bisogna trascurare tale lavoro. E’ necessario attrezzarsi su tutti i livelli giuridici, amministrativi ed economici. I dati parlano, e la legge 19 del 2005 ha regolarizzato la distribuzione idrica. Pertanto, è doveroso impegnarsi per il funzionamento delle dighe e la corretta cessione dell’acqua agli agricoltori”.
Vincenzo Ianniello (Coldiretti provinciale)
“Esistono momenti gestionali separati da quelli politici. I sindaci hanno lanciato l’idea di costruire atteggiamenti di confronto e collaborazione. Sta a noi gestire bene l’organizzazione dei consorzi di bonifica, ed è chiaro che nessuno può fare a meno dell’acqua, risorsa preziosa per Gela e il sistema agricolo ed economico”.
Autore : Marco Di Dio
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