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notizia del 18/12/2010 messa in rete alle 21:53:15
Educazione stradale, il percorso virtuoso concluso allo Sturzo
Si è concluso lunedì 13 dicembre l’itinerario educativo di 3 incontri promosso dal Comando di Polizia Municipale di Gela denominato “Percorso di Educazione Stradale” presso l’Istituto Tecnico Commerciale e per il Turismo “Sturzo”, che ha visto la partecipazione degli studenti delle prime e seconde classi. .
Lo stesso progetto ha coinvolto anche il Professionale per i Servizi Alberghieri, con il coordinamento della prof. Carmela Carbone riguardante le sole classi prime. E’da ricordare tuttavia l’estensione di tale lavoro ad altri istituti di istruzione secondaria superiore. E’ stato inoltre somministrato un questionario a 200 alunni della scuola relativo alle norme stradali, l’uso del casco e i comportamenti civili e sociali. Tra i risultati, è emerso che il 35% dei ragazzi non indossa il casco per evitare di rovinare l’acconciatura, mentre il 98% ritiene comunque giusto l’uso di tale accessorio per la sicurezza. .
Gli obiettivi principali della manifestazione proponevano comunque il rispetto delle regole e il senso civico che ogni cittadino deve possedere per relazionarsi con l’altro. Il primo intervento ha avuto come protagonista la dirigente dell’istituto, la prof. Angela Scaglione, che ha illustrato l’importanza del rispetto per la gente, la collaborazione con il territorio e la centralità dell’educazione attraverso iniziative culturali utili allo scopo e adatte ai giovani. .
La parola è poi passata al Comandante della Polizia Municipale di Gela, il dott. Giuseppe Montana, che ha posto risalto alla finalità dell’incontro, atta a inculcare agli studenti la validità delle regole come norme non solo stradali ma anche umane e sociali, attraverso una collaborazione con le agenzie della città (scuola, parrocchia, quartiere) che consentano una maggiore qualità relazionale ed educhino al bene comune. Subito dopo, il Sig. Salvatore Sauna, vigile urbano del comando, ha sottolineato l’essenzialità dell’uso del casco, riferendosi principalmente al rispetto per la propria vita e quella degli altri, messaggio principale dell’incontro. Successivamente, in linea con alcune domande del test somministrato agli allievi, ha voluto ulteriormente aiutare i giovani a comprendere i rischi del mancato rispetto del codice, lontano da questioni di moda, multe o fermi amministrativi e più vicino al dovere personale. La prof. Clelia Muzzicato, docente del Commerciale e referente dell’iniziativa, ha invece rilevato la leggerezza con la quale i ragazzi e i cittadini in generale si presentano nell’osservanza delle norme, e ha delineato la necessità di ovviare a tale inconveniente con un’attenzione più mirata, per eliminare un disagio percepito dai giovani e che risulta spesso indice di poca severità.
Autore : Marco Di Dio
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