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notizia del 05/12/2009 messa in rete alle 21:05:37

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Anche in città, diffidenza sul vaccino anti-influenza
L’influenza A/H1N1, o più comunemente detta “Influenza A”, dagli inizi di settembre ha portato diversi decessi ma soprattutto molta preoccupazione e paura. In Italia, a dire il vero rispetto al resto del mondo, l’influenza è stata sentita in minor percentuale, questo sempre vedendo i dati di Gran Bretagna e Spagna – tanto per citare due nazioni a noi vicine – ma l’allarmismo ci ha colpito inesorabilmente.
I dati presi dal comunicato stampa del Ministero della Salute lo scorso 27 novembre ci rilevano che in Italia ci sono stati 93 decessi a causa dell’Influenza A. Questi però si sono riscontrati in persone che soffrivano già d’altre patologie gravi. In Sicilia i decessi attribuiti in parti all’A/H1N1 sono cinque e altri casi sono stati accertati, ma senza alcuna conseguenza grave per fortuna.
Nella nostra città, sono stati rilevati due casi, già archiviati dopo averli debellati. Ma per far fronte a tutto ciò chi di competenza si è attrezzato per contrastare il nemico qui a Gela.
Dal 3 novembre nel Poliambulatorio del Distretto Sanitario di via Butera e nel centro di vaccinazione dell’Ospedale “Vittorio Emanuele”, i medici sono in azione per continuare la campagna di vaccinazione contro l’espandersi dell’influenza A/H1N1 che sta gradualmente colpendo tutto il mondo. Nella nostra città sono state inviate 2000 dosi nei due diversi centri, con la differenzazione della tipologia. Le direttive del viceministro alla salute Prof. Ferruccio Fazio prevedono due dosi di vaccino pandemico, nei soggetti dai 6 mesi ai 9 anni di età e una dose unica ai soggetti dai 10 ai 64 anni. Per coloro che hanno passato i 65 anni il vaccino antiinfluenzale non è previsto dato che, si presume siano stati vaccinati negli anni 50 e 60 per combattere delle influenzi simili a questa. Delle dosi consegnate alla città di Gela posto ora sono state eseguite 850 vaccinazioni circa in via Butera e 350 nel reparto specializzato del nostro ospedale. Questi numeri, che nonostante tutto sono discreti, sono arrivati inaspettatamente dagli addetti ai lavori che speravano – e sperano tutt’ora – di completare le vaccinazioni arrivando a finire le dosi disponibili. Oltre alle categorie a rischio indicate dal comunicato stampa dell’11 settembre, i due distretti di Gela offrono il vaccino anche a quelle persone, come dipendenti pubblici, a stretto contatto con altre persone che potrebbero far circolare più facilmente l’influenza. Ma come si è manifestato in tutta Italia la diffidenza verso il vaccino si è manifestato causando un sostanziale arresto delle somministrazioni.
“La grande diffidenza verso questo diverso vaccino antinfluenzale – ha affermato il responsabile dell’Ufficio Vaccinazione del Distretto Sanitario di Gela, dott. Luciano di Vita – ha colpito anche la nostra città ed è certo dovuto dalla paura di certe componenti nel Focetria (nome del vaccino contro l’A/H1N1), come il MF59, comunemente detto Squalene, già presente inoltre negli altri vaccini, o i Sali di Mercurio. Inoltre si ha paura degli effetti collaterali, che a dire la verità sono uguali agli effetti causati dagli altri vaccini. Come in ogni città i medici sono divisi in due scuole di pensiero. Noi, che siamo igienisti, siamo favorevoli al vaccino e anzi, colgo l’occasione per invitare coloro che ne hanno diritto a farlo in fretta. Se tutto questo si può prevenire perché non approfittarne? Noi siamo disponibili ad accogliere tutti, soprattutto le categorie più rischio”.
Concludendo ricordiamo che in Ospedale verranno vaccinate le donne in gravidanza, talassemici, politrasfusi, donatori di sangue e soggetti con allergie gravi, tutte le altre categorie saranno servite nel poliambulatorio presieduto da Luciano di Vita.
La campagna di vaccinazione contro l’influenza A continuerà fino a quando saranno disponibili le dosi.
Autore : Graziano Missud
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