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Corriere di Gela | L’Adas ha festeggiato i suoi 32 anni di onorato servizio
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notizia del 12/12/2010 messa in rete alle 17:40:37

L’Adas ha festeggiato i suoi 32 anni di onorato servizio

Sangue. Un liquido prezioso e necessario per la vita, che ci invita a vivere un sentimento di solidarietà e amore verso il prossimo. E questo attraverso l’operato concreto, attento e professionale di un’associazione che dal 1978 ha fatto della donazione una scelta e un impegno. L’Adas (Associazione Donatori Autonoma Sangue) di Gela, insieme alla Fidas (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue) di Verona, ha promosso la 32° Giornata del Donatore, sulla base di uno slogan di alto contenuto morale: “Donare sangue... un gesto che dona colore alla vita di chi ne ha bisogno”. La serata, svoltasi domenica 5 dicembre alle ore 17.30 presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Commerciale “Sturzo” di Gela, ha avuto, come negli anni precedenti, l’obiettivo di sensibilizzare la gente al valore della donazione come atto fraterno verso i più bisognosi. Inoltre, essa si è sposata sull’interesse verso la realtà giovanile, spesso lontana da tale fenomeno perchè abituata a rincorrere disordini compensatori (alcol, droga, abuso di farmaci, errori alimentari). Ma donare il sangue, come ha spiegato il presidente dell’Adas, il dott. Felice Damaggio, è un segno di profonda “totalità” per il prossimo. E in 32 anni di attività, con le numerose raccolte presso studi, scuole, parrocchie, fabbriche, centri sociali, ecc., l’associazione ha tentato di fornire una risposta soddisfacente, in linea con le esigenze dell’Ospedale “V. Emanuele” di Gela e degli altri territori circostanti, come Mazzarino e Butera. Non mancano ovviamente malattie ematiche come l’emofilia e la talassemia che necessitano di un supporto di questo tipo, e i numerosi interventi chirurgici che richiedono la disponibilità di sangue. Ma vediamo di analizzare gli aspetti più importanti dell’evento.

Dopo il saluto rivolto alle autorità presenti, ai donatori, ai membri della Fidas e a tutto il personale dell’Adas, i due presentatori, Enzo Emmanuello e Giacomo Giurato, hanno invitato i vari rappresentanti dei gruppi sociali ad intervenire sulla delicata questione. Un saluto e un ringraziamento particolare è arrivato dalla dirigente dell’Istituto “Sturzo”, la prof. Angela Scaglione, assente per impegni professionali. Per lei, è intervenuto il prof. Fabio Narbone. Interventi sono stati espressi anche dal Sindaco di Gela, Angelo Fasulo e dall’assessore alla Solidarietà Sociale, Fortunato Ferracane. Uno spazio molto toccante è stato dedicato ad una figura storica dell’Adas, Ugo Nalbone, tra i fondatori dell’Associazione, scomparso nell’ottobre scorso. Mediante la visione di un filmato, si è cercato di ricostruire i momenti salienti della vita di questo straordinario personaggio. Delle targhe ricordo sono state poi consegnate alle famiglie Schininà e Acciaro in ricordo di altri due donatori scomparsi: Emanuele Schininà e Calogero Acciaro. Ringraziamenti anche ai donatori di Mazzarino. Dopo i commenti e le varie osservazioni sull’operato compiuto in questi anni dai volontari, si è passati alla premiazione di questi ultimi. Tantissime le medaglie di bronzo e di argento consegnate, rispettivamente per 15 e 20 donazioni.

Le due medaglie d’oro sono toccate quest’anno ad Anello Francesco e a Bambili Eugenio Maurizio, per un totale di 50 donazioni. Premiati anche coloro che hanno donato 4 volte nel 2009: a ricevere il riconoscimento sono stati i sigg.ri Tallarita, Fava, Sciagura, Novembrini e Lo Re. Un altro riconoscimento è stato conferito alle famiglie Malluzzo, Marinetti, Mezzasalma, Carrara e Cassarà. Ottima ed efficiente la collaborazione del gruppo scout dell’Agesci – Sezione di Gela. In conclusione, una simpatica estrazione finale di alcuni premi in palio.

Hanno detto

Angelo Fasulo (Sindaco di Gela)

“La donazione è l’espressione più alta del volontariato. Oggi, da primo cittadino, capisco meglio di prima i bisogni della città. Ognuno di noi può e deve donare agli altri qualcosa. Donare è un atto che arricchisce, e la nostra presenza è fondamentale, anche per l’Adas. Persone come Ugo Nalbone vanno ricordate, e Gela non può dimenticare”.

Fortunato Ferracane (Vice sindaco e assessore comunale ai servizi sociali)

“Donare il sangue lo considero, come medico e cittadino, un momento di altruismo verso il prossimo che non ha eguali. E’ un atto in cui il soggetto si mostra in tutta la sua interezza ed è capace di ridare speranza”.

Felice Damaggio (Presidente Adas – Gela)

“Siamo circa 2400 donatori. E’ un bel numero. Inoltre, questo ha consentito di abbattere il vergognoso “mercato” del sangue, dove prima si donava solo dietro compenso. Ora tutto è cambiato, per fortuna. L’Adas ci ha creduto. Credo che chiuderemo l’anno con 3500 sacche, e in tale opera ci hanno sostenuto Butera e Mazzarino. Ma in una città di 80.000 abitanti ci vogliono più donazioni. Bisogna migliorare il rapporto della donazione, e svegliare le coscienze. Nelle scuole si è registrato un calo, e i giovani sembrano ancora lontani. Famiglia e comunità devono impegnarsi su tale fronte, perchè l’associazione ha bisogno di “mani” e “cuori” disponibili per andare avanti. Ringrazio per il loro contributo il dott. Cantaro e la dott.ssa Messana.

Antonio Moscato (Direttore Sanitario del Centro di raccolta fisso)

“In questi anni, abbiamo registrato un significativo aumento in termini di donazione a Mazzarino e a Butera. A Gela speriamo di tenere il passo. Non c’è dubbio che, dopo tanti sacrifici, esiste oggi il Centro Fisso. Sento di ringraziare comunque l’azienda Ospedaliera di Gela. E desideravo ricordare un amico scomparso, il Dott. Giarratana, altro ottimo donatore”.

Silvano Salvagno (Presidente Fidas Verona)

“A Gela si è realizzato tanto. Prima di parlava di 300 donazioni, oggi possiamo contarne 3500. E’ chiaro che occorre impegnarsi ancora di più. Bisogna dare l’esempio. Con la perdita di Ugo Nalbone scompare anche un punto di riferimento, che ha però lasciato il segno”.

Anna Maria Messana (Primario Centro Trasfusionale di Gela)

“Sono a Gela da cinque anni. L’Adas è una bella realtà, efficiente, ed è espressione del lavoro compiuto dal personale volontario e medico. Il merito più grande spetta comunque ai volontari che dimostrano forza e attenzione. E non dimentichiamo che i riceventi hanno bisogno spesso di altri componenti del sangue come plasma e piastrine . Tuttavia, un passo della Bibbia dice che Dio ama chi dona con gioia”.

Angelo Mondello (Presidente Lega Regionale Talassemici)

“Grazie ai donatori noi riusciamo a vivere. Ad ogni modo, si può crescere ancora di più. I giovani devono abbandonare alcool e droghe, al fine di aiutare anche noi talassemici. Per ogni persona malata, occorrono dalle 40-50 donazioni l’anno”.


Autore : Marco Di Dio

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