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notizia del 10/11/2013 messa in rete alle 15:27:54

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Ferreri & sons, la fotografia si fa arte
Hanno catturato l’attenzione di amatori e non con le loro fotografie reali, stravaganti e senza dubbio originali, i fotografi buteresi capitanati da Peppe Ferreri. Lo staff, composto dal padre Peppe e dai figli Calogero, Marco e Walter, insieme ad altri dodici collaboratori, opera in città da circa cinque anni. Una famiglia di fotografi per passione, Peppe Ferreri immortala la prima sposa a soli tredici anni, negli anni settanta insieme al padre fotografo.
Una generazione che si sussegue dal 1985, appassionata, instancabile e sempre all’avanguardia. Dando un’occhiata alle loro fotografie, visibili su diversi canali e social, come Yotube e Facebook, si nota quanto lo staff utilizzi e valorizzi la nostra città, che, come ci dichiara Calogero, adorano e non smettono mai di scoprire. Ci siamo fatti raccontare proprio da lui la storia dello staff Ferreri e della loro passione per la fotografia e per la città.
– Calogero, da quanto tempo il vostro staff opera nel campo della fotografia?
«A Butera quasi da un trentennio, esattamente con mio nonno nel 1985. Con gli anni sono nati altri studi a Barrafranca e Palagonia per poi approdare a Gela nel gennaio del 2009. La passione è stata trasmessa a me e ai miei fratelli da mio padre Peppe e ancor prima dal nonno».
– Le vostre foto si caratterizzano per la spontaneità. Raccontaci come lavorate.
«Raccontiamo l’evento matrimonio, e anche tutti gli altri, senza troppo stravolgere le situazioni quotidiane che ci ritroviamo davanti. Preferiamo catturare un sorriso, un pianto o un abbraccio spontaneo senza troppo preoccuparci di sistemare le luci o l’attrezzatura. Adoriamo seguire le spose nel backstage, alle prese con trucco e parrucco e immortalare i brindisi tra gli sposi e le loro comitive di amici, momenti di pura naturalezza e semplicità».
– Cosa vi piace della città e qual è il rapporto con la stessa?
«Siamo naturalizzati gelesi e ci troviamo benissimo sia nel contesto sociale della città che con i gelesi stessi. Gela offre molto dal punto di vista fotografico, tant’è che molte coppie ci chiedono di fare le foto in città, senza spostarci altrove, forse perché siamo riusciti a comprendere cosa di bello c’è».
– Quali sono gli scorci della città che amate particolarmente fotografare e dove portare le coppie?
«Adoriamo ogni angolo della città e siamo sempre alla ricerca di scorci nuovi. Tra i luoghi preferiti senz'altro la via Pisa, Piazza Roma, il cosiddetto “purtusu” alla fine di via Pisa, un meraviglioso scorcio da cui si vede il pontile sbarcatoio. Usiamo come sfondo per gli sposi il corso Vittorio Emanuele, piazza Salandra e il lungomare. Valorizziamo Gela, la città si presta moltissimo, ci piace veramente fotografare qui. Ho usato anche le attività commerciali per fotografare gli sposi, per esempio negozi di abbigliamento, supermercati e bar. Quando prendiamo simili iniziative, commercianti e commesse partecipano divertendosi assieme a noi. Collaborativi anche gli anziani, che in piazza bloccano l’interno traffico quando vedono gli sposi e noi dobbiamo scattare!».
– Calogero, sei iscritto alla facoltà di Giurisprudenza di Enna, quasi in dirittura d’arrivo. Legge e fotografia cos’hanno in comune?
«Assolutamente nulla. Mi sto laureando in giurisprudenza puramente per ambizione, ma non abbandonerò mai la mia più grande passione, la fotografia. È con lei che voglio continuare».
– Oltre agli sposi, chi sono i protagonisti dei vostri servizi fotografici?
«I panorami, soprattutto i tramonti gelesi, davvero bellissimi. Innumerevoli sono i protagonisti delle nostre foto, dai bambini alle donne in gravidanza che vogliono immortalare il magico momento. Mi affascinano molto i riti religiosi e amo le usanze delle feste patronali.
In occasione della pasqua ortodossa in Romania partirò assieme ad un gruppo di dieci fotografi da Montevarchi, vicino Firenze, per un viaggio fotografico di nove giorni in Gip, passando per la Croazia, la Bosnia e la Serbia sino ad arrivare in Romania».
– Quali sono i vostri prossimi progetti?
«Quanto prima faremo una mostra fotografica su Gela che racconti la città e i suoi volti. Speriamo di riuscire ad organizzarla nel periodo natalizio. In cantiere abbiamo un altro progetto, quello di fotografare dieci nonne gelesi e di realizzare un servizio sulle vecchie tradizioni».
– Secondo te, cosa si deve fare per riuscire in questo mestiere?
«Come mi ha insegnato mio padre, non si deve smettere mai di imparare. Workshop, seminari, corsi di aggiornamento devono essere all’ordine del giorno. Presto partiremo per un seminario tenuto da un famoso fotografo cinese, che si terrà a Palermo. Di recente abbiamo iniziato a fare le riprese aeree grazie all’ottocottero, un drone telecomandato con cui effettuiamo riprese e fotografie dall’alto. Proviamo a non fermarci mai!»
– Calogero, che cos’è per te la fotografia?
«Il nostro lavoro, se fatto con amore, riesce a regalare emozioni forti. È ogni volta commovente leggere negli occhi dei clienti la felicità alla consegna dei lavori. Sono loro la nostra forza».
Autore : Vanessa Ventura
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