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Corriere di Gela | Halloween l’americanata che si diffonde in città
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notizia del 10/11/2013 messa in rete alle 15:20:10

Halloween l’americanata che si diffonde in città

Lo scorso giovedì, 1 novembre, in occasione della festività di Ognissanti, si è celebrata in città la ricorrenza tipicamente americana di Halloween.

Presso i popoli dell’antichità la celebrazione dei defunti iniziava al tramonto del 31 ottobre e la notte precedente al primo di novembre era chiamata Allhallows-eve, da cui deriva la contrazione Halloween che tradotto in italiano significa “la notte di Ognissanti”.

Da diverso tempo celebrare la vigilia della festa di tutti i Santi ha preso piede in Italia e per l’occasione in città, locali e discoteche hanno organizzato serate a tema, per rievocare l’atmosfera macabra tipica della notte delle streghe.

Quella di Ognissanti in città è una festa di commemorazione speciale soprattutto per i più piccoli, che ricevono doni consistenti in frutta martorana e altri dolciumi, ricompensa che si aggiudicano per essere stati buoni. Ma cosa significa Hallowe-en?

La festività ha origine anglosassone e trae le sue origini nella civiltà celtica.

Per la popolazione del tempo, la notte di Halloween celebrava il passaggio alla metà oscura dell’anno, che per i Celti significava lasciarsi alle spalle la stagione della luce. È per questo che i tipici colori della festa sono il nero e l’arancione, che rappresentano il buio dell’inverno che arriva e il colore dell’estate che sta per svanire.

La celebrazione della festa in Italia è da sempre stata discussa, in quanto incompatibile con la fede cristiana e i principi biblici.

Per molte chiese le origini di Halloween sono connesse alla magia, alla stregoneria e al satanismo, portando un influsso occulto nella vita delle persone. La Chiesa Cristiana non approva la festa e sconsiglia di parteciparvi, in quanto avvicina al mondo dell'occulto e dissuade l'attenzione dalla festa di tutti i Santi che si celebra il giorno successivo.

Della storia di Halloween poco si conosce e certamente chi vi partecipa lo fa semplicemente per puro divertimento, lontano da qualsivoglia tipologia di pratica macabra!

La tradizione statunitense ci ha molto influenzati e la festa risulta divertente grazie i suoi travestimenti e alla tipica zucca intagliata, un’occasione di divertimento per grandi e piccoli.

Molti giovani si sono travestiti e hanno partecipato alle feste organizzate nei locali della città o in casa. Irene, studentessa sedicenne, ci racconta di come ha trascorso la notte delle streghe la scorsa settimana. «Ho invitato alcuni amici nel mio villino – dice Tiziana – ci siamo travestiti da vampiri, defunti e zoombie.Lo sappiamo che Halloween è una festa profana, ma lo abbiamo fatto solo per divertirci, per noi è una specie di secondo carnevale! Nessun rito satanico o cose macabre, solo un po’ di amici e tanto divertimento! So bene che si tratta di una festa non conforme ai principi cristiani, ma con tutti i telefilm americani che vediamo, ci è venuta voglia di divertirci un po’».

Se la festa di Halloween è diventata attraente per gli adulti, figuriamoci quanto lo sia per i bambini.

I più piccoli si sono organizzati con gli amici per bussare alla porta dei vicini e recitare la famosa frase “Dolcetto o scherzetto”.

Marta, madre di Francesco, 8 anni, ci racconta come si è organizzata con il vicinato per far trascorrere la festa ai bambini del quartiere.

«Sino a qualche anno fa – spiega Marta – nel mio quartiere, quello di Macchitella, la festa di Halloween non era compresa dal vicinato. I bambini suonavano alla porta di alcuni, ma questi non rispondevano o si trovavano impreparati, senza alcun dolce! Adesso – continua – che sappiamo quanto i piccoli ci tengono, spargiamo la voce nel quartiere e, vicini e amici, rispondono ai bambini che recitano la tipica frase. La ricompensa consiste in caramelle o addirittura qualche spicciolo! Non immagina la felicità del bambino quando è rientrato in casa con un bel gruzzolo di caramelle e circa quattro euro in monetine! L’eccitazione di mio figlio e dei suoi compagni è iniziata nel pomeriggio – ha concluso – quando hanno voluto essere mascherati e truccati. È un modo di fare festa e di sentirsi grandi, con le altre mamme ci siamo divertite


Autore : Vanessa Ventura

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