1 2 3 4 5
Corriere di Gela | Nubifragi in città, da sempre sinonimo di danni e disagi
Edizione online del Periodico settimanale di Attualità, Politica, Cultura, Sport a diffusione comprensoriale in edicola ogni sabato
notizia del 11/10/2009 messa in rete alle 15:05:38
Nubifragi in città, da sempre sinonimo di danni e disagi

Già ad Aprile, centinaia di concittadini cominciano a lamentarsi invocando a gran voce la bella stagione, il freddo invernale comincia a stancare e non si vede l'ora di tornare sotto l'ombrellone a prendere il sole. Poi arriva inesorabilmente l'estate, con i pro tanto desiderati da tutti e i tanti contro che senza poterci fare niente dobbiamo affrontare. Passati tre mesi, senza nemmeno volerlo, a Settembre si fa appello al cielo per una pioggerellina leggera o per un cambio di temperatura dato il caldo insopportabile che rende invivibile le nostre giornate.
Quest'anno siamo stati accontentati alla svelta e non con una piccola rinfrescata leggera anzi, appena passato l'equinozio d'autunno tuoni e lampi hanno scandito, quasi al ritmo di un metronomo, i nostri pomeriggi, diventando già in principio abbastanza stressanti. Si dice che qui a Gela, nonostante il nome porti nell'errore, il caldo e il bel tempo facciano da padroni incontrastati per tutto l'anno e la pioggia colpisca solo di rado e con poca intensità; questa considerazione, guardando i bollettini meteo delle altre città italiane, può esser presa per vera ma, a onor di cronaca, c'è da dire che quando, sopratutto nei mesi invernali, le nuvole fanno i capricci, qui non ce ne per nessuno. Infatti nelle giornate di maltempo tutto resta bloccato, sembra quasi di vivere dentro un film hollywoodiano, dove alla luce del sole la città è vissuta pienamente con un ritmo snervante e invece al calar delle tenebre, nel nostro caso del temporale, tutto è deserto e senza vita poiché la pioggia, è inutile ricordarlo, qui a Gela crea problemi che spesso e volentieri non si risolvono tempestivamente.
I problemi maggiori creati dal maltempo si creano sopratutto per le vie cittadine, che allagandosi d'acqua e fango sono impraticabili sia per i pedoni che per le autovetture. Prendiamo ad esempio il violento nubifragio che ha colpito la nostra cittadina lo scorso 2 Ottobre, causando seri problemi alla viabilità urbana. Tutte le vie principali sono risultate impossibili da percorrere, in particolare la via Venezia che si è interamente allagata, sembrava realmente d'essere nel capoluogo veneto con centimetri e centimetri d'acqua che hanno impedito l'accesso alle vie adiacenti e agli esercizi commerciali, mancavano solamente le gondole. Ingenti danni si sono rilevati in tutta la città, oltre ai vari blackout elettrici che hanno messo anche loro i bastoni fra le ruote, sopratutto nelle zone più trafficate, e nuovamente dobbiamo parlare della Via Venezia che si è completamente "aperta al pubblico" grazie alla nascita di una gigantesca voragine (nella foto) che sta rallentando il traffico per la chiusura temporanea di una corsia, indispensabile creare questo disagio per risanare la strada. Il problema delle varie frane nell'asfalto è ricollegabile alla disastrosa condizione delle nostre strade, non è certamente necessario girare nuovamente il coltello nella piaga, dato che questo problema è ormai risaputo e discusso ogni qual volta si presenti un problema simile.
Dopo le piogge molti gelesi hanno dovuto combattere anche con l’acqua infiltrata dentro casa, soprattutto per le abitazioni site nei pianterreni dei palazzi in pieno centro storico che si sono completamente allagate, provocando paura e scompiglio.
La potenza delle piogge si è fatta sentire anche alle porte della nostra città, infatti come raccontano molti pendolari e concittadini presenti in quel giorno, nella S.S. 117\bis che collega Gela a Catania, al chilometro 86 (subito dopo la fine della nostra città) diversi alberi secolari di maestosa mole si sono piegati alla furia del vento e della pioggia, precipitando al suolo. Fortunatamente non hanno colpito nessuna autovettura in circolo e non hanno bloccato il traffico poiché son crollati a destra rispetto al manto stradale, ma è comprensibile la paura degli automobilisti e i momenti di panico vissuti in quel momento. Sorge spontanea una domanda. Ma è possibile che al minimo cambiamento climatico, la nostra città resti in ginocchio? Quesito arduo, che merita una risposta appropriata. Risposta che dovremmo cercare di trovare al più presto, non cercando di segnalare il colpevole per il disagio ma riuscendo a trovare una soluzione soddisfacente.
Ma questo è solo un piccolo problema che speriamo di risolvere presto, adesso il nostro pensiero adesso va ai tragici fatti successi, nelle stesse giornate, nel comune di Giampilieri in provincia di Messina, li il maltempo ha causato diverse frane che hanno letteralmente distrutto il paesino e ucciso con la sua furia diverse uomini, donne, anziani e bambini. Ci uniamo al loro lutto, augurando a questi nostri conterranei colpiti di rialzarsi e ristabilirsi in fretta, per ricominciare a vivere in serenità.


Autore : Graziano Missud

» Altri articoli di Graziano Missud
In Edicola
Newsletter
Registrati alla Newsletter Gratuita del Corriere di Gela per ricevere le ultime notizie direttamente sul vostro indirizzo di posta elettronica.

La mia Email è
 
Iscrivimi
cancellami
Cerca
Cerca le notizie nel nostro archivio.

Cerca  
 
 
Informa un Amico Informa un Amico
Stampa la Notizia Stampa la Notizia
Commenta la Notizia Commenta la Notizia
 
㯰yright 2003 - 2025 Corriere di Gela. Tutti i diritti riservati. Powered by venturagiuseppe.it
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120