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notizia del 03/04/2011 messa in rete alle 14:30:36
Un impegno concreto per la città
Mi sono reso conto ormai da troppo tempo dell’oggettivo spazio “concreto” che Gela dovrebbe avere all’interno di una realtà certamente poco edificante, dove incontri, tavoli e conferenze non l’aiutano a realizzarsi. Si può essere favorevoli al recupero di un cinema, un teatro o alla nascita di nuovi centri culturali, ma ciò non basta a saziare un paese della sua fame d’identità.
Inoltre, la struttura sociale della comunità gelese è sempre più incerta e “vive per non morire”, tra attese e speranze, dentro un caos che la priva di qualsiasi prospettiva occupazionale e non le permette di riscattarsi completamente.
E intanto i giovani cominciano a diventare vecchi per un mercato del lavoro che offre poco o nulla, e sono stanchi di correre dietro lauree e specializzazioni. Se non si è ancora registrata un’inversione di tendenza, evidentemente non è stato tentato tutto il “possibile”, e si perde tempo prezioso dietro il solito rimescolamento di carte.
Tuttavia, occorre un impegno concreto, una svolta a 360° per un territorio che lamenta affannose carenze e chiede fatti e certezze.
Nessuno vuole più evadere, poiché preparare le valigie sarebbe comunque la resa, e il cittadino gelese ha voglia di ricominciare, nonostante ci sia una precarietà pronto a relegarlo al ruolo di “spettatore” della sua stessa esistenza.
Pertanto, per il momento possiamo solo augurarci di comprendere fino in fondo le reali difficoltà di questo paese e sostenerlo in una crescita globale che lo ponga definitivamente fuori da ogni tipo di crisi, vera o presunta.
Autore : Marco Di Dio
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