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notizia del 22/11/2009 messa in rete alle 14:05:08

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Zer0 Tituli a tutto rock
Il nome del gruppo può portare il buon umore pensando alle conferenze stampa dell’allenatore portoghese, ma con questi quattro ragazzi gelesi non c’è niente da ridere, anzi vi stupiranno positivamente.
Gli Zer0 Titoli, nati dalla mente di Emanuele Zappulla (chitarra) e Mattia Cecconello (batteria), sono una alternative rock band che da circa un anno è scesa in campo nel panorama gelese, riscuotendo immediatamente discreti consensi. Nata dalla volontà dei due, di esprimere un concetto musicale, quello strumentale, ormai in disuso, il gruppo ha accolto in un primo momento l’entrata del bassista Rocco Amato che accompagnerà la band fino agli inizi del mese di novembre. Non contenti della loro produzione, nella scorsa estate viene chiamato come vocalist della band Stefano Zappulla, alla sua prima esperienza musicale. Recentemente si è aggiunto Luca di Caro, che si propone come degno sostituto del precedente bassista. Ispirandosi alle sonorità dei Verdena, degli Alice in Chains e dei Pearl Jam, gli Zer0 Titoli suonano un Alternative Rock nuovo con tendenze Metal, grazie al basso del Di Caro, e raramente Funky, primo amore di Mattia. Una miscela che ha del fantastico. In questo momento sono impegnati alla realizzazione di una demo, contenente anche il loro primo brano, intitolato “Kernel”.
– Emanuele, il vostro nome ricorda una citazione dell’allenatore dell’Inter, è legato a questo?
«Si, senza dubbio, ma il significato a cui leghiamo il nome Zer0 Titoli è ben diverso. Volevamo richiamare il fatto che nella nostra terra ci sono una miriade di ottimi musicisti e che questi non riescano ad emergere e restano nascosti. Noi, come loro, portiamo avanti comunque la nostra musica, anche senza nessun titolo a noi riconosciuto».
– Luca, pur essendo l’ultimo arrivato, vorresti spiegarmi che cosa vuol dire oggi per voi condividere un progetto musicale?
«E’ giusto dire che il nostro gruppo fa della serietà il suo punto forte. Noi viviamo il progetto musicale come un vero e proprio lavoro, anche se in Italia non viene riconosciuto. La condivisione di questo è legato alla nostra voglia di far ascoltare la nostra musica e soprattutto è finalizzato alla nostra crescita artistica».
– Stefano, avete parlato del panorama musicale gelese, cosa offre questo per le band che desiderano emergere in questo mondo?
«In effetti offre poco, confrontato a piccoli centri limitrofi che danno più spazio alla musica emergente, i privati sono restii a dare spazio alla musica che suona fuori dal coro, pensandoci bene se non ti adatti al genere richiesto, puoi star sicuro che è impossibile esibirsi live in questa città».
– Nei prossimi mesi cambierà l’amministrazione comunale nella nostra città. Nel settore della musica e degli spettacoli, cosa vi aspettate e cosa proponete a coloro che governeranno la città nell’imminenza?
«Intanto è giusto dire che speriamo vivamente che la classe politica in un futuro, che speriamo diventi presente, guardi con più benevolenza chi desidera fare musica inedita. Noi possiamo proporre la realizzazione di manifestazione mirate all’esibizioni delle band locali e anche della creazione di un centro musicale, aperto a tutti».
Autore : Graziano Missud
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