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notizia del 04/12/2010 messa in rete alle 14:03:22

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Cesma, "l'arte" del viver sano
Il Centro Giovanile Musica e Arte di Gela – CESMA (Centro Studi Musicali ANSPI) è un gruppo ecclesiale, che ha prodotto e maturato nel corso di circa trent’anni una scelta formativa originale e tutta centrata sui ragazzi. Si tratta di un’associazione che opera dal 1983 nel territorio gelese al fine di dare risposte concrete e visibili alla nostra città, sulla base di uno stile tipicamente oratoriale illuminato dai nobili insegnamenti di santi come Filippo Neri e Giovanni Bosco. Una scuola d’arte preziosa e di elevata formazione cristiana, con sede stabile presso la parrocchia Regina Pacis. Il gruppo si inserisce in un contesto educativo ed aggregativo attraverso elementi di “formazione” ed “animazione”, i quali sono intesi come elementi metodologici e morali inscindibili. Una storia di dono, fede, cristianità e amore davvero lunga e ammirevole. Ma procediamo con ordine.
Il gruppo. La formazione umana e cristiana del Cesma parte da un percorso ben preciso. Si snoda dentro un progetto di attività oratoriale per bambini e giovani mediante la danza, il canto, la recitazione e la musica. Chi aderisce alla cosiddetta “proposta associativa”, dice di sì ad un progetto che investe tutto il tempo libero. Viene richiesta pertanto la costruzione di una personalità cristiana e artistica creativa e fantasiosa, votata alla fatica, al sacrificio, allo studio, e allo stesso tempo critica e propositiva, attenta alle istanze della società e del territorio, che ha a cuore i valori dell’amicizia, della famiglia e del servizio.
La parrocchia. Costituita il 19 luglio 1986, la comunità parrocchiale “Regina Pacis” comprende quattro quartieri: Costa Zampogna, Punte Vigne, Fondo Iozza e parte della Contrada Olivastro. Dopo 10 anni di pastorale svolta in garage e locali improvvisati come centri culturali, il 10 marzo 1996 viene “ufficializzata” la posa della prima pietra del nuovo edificio dall’allora Vescovo della diocesi di Piazza Armerina, Mons. Vincenzo Cirrincione. L’inaugurazione del complesso parrocchiale avviene il 23 novembre 1997. Dalla fondazione, Don Angelo Strazzanti ne è il parroco.
L’impegno sociale e umanitario. La vocazione della comunità è lontana da dogmi e vacue ritualità, ed è sostenuta da una fede “secolarizzata”. Dal 1999, le CEB (Comunità Ecclesiali di Base) si impegnano su questo fronte attivamente e con energia. La preghiera diventa totalità, attenzione, impegno. La CEB è un modo di vivere la chiesa all’interno della parrocchia contemporanea, un metodo di agire operante nel territorio. Non si impone come movimento, ma cerca di offrirsi al prossimo con semplicità e dedizione, sotto una chiara spinta evangelizzatrice. E non mancano i progetti umanitari, con l’adesione al “Mayo-mwana project”, opera che la dott. Cristina Fazzi, medico della diocesi di Piazza Armerina, porta avanti in Zambia dal 1999. I giovani del gruppo, generosamente e con diligenza si dedicano a far conoscere tale progetto a tutti mediante mostre, videoclip e spettacoli il cui ricavato, tolte le spese, viene devoluto a questo scopo. Recentemente, oltre alla Casa-famiglia per bambini, a Ndola, si è realizzato il Centro Sociale denominato proprio “Regina Pacis”. E si pensa ancora a contribuire per la realizzazione di un ambulatorio.
Il valore dell’arte e i momenti ricreativi. Un gruppo compatto e creativo, che in tanti anni ha lavorato per il bene del prossimo, anche con la forza espressiva dei “musical”. Le principali opere artistiche realizzate dal Centro sono : “Caino e Abele”, “La Buona Novella”, “La Baronessa di Carini”, “Venerdì Santo”, “L’Opira i pupi n’famigghia”, “Aida”, “The Mission”, “L’Isola che non c’è”, “Jesus Christ Superstar”, “The Wizard of Oz”, “The Lion King”, “Hair” , “Cats” “Madre Teresa” e tante altre. Insomma, un curriculum artistico di tutto rispetto. E non si possono tralasciare i coloratissimi Grest, meglio conosciuti come “Luglioinsieme” , i Campi Estivi e le numerose attività ricreative che circondano e confermano la bellezza e la qualità del Cesma.
Le impressioni. Ma non ci siamo potuti fermare solo all’elenco di tutte le “sfaccettature” del gruppo. Per avere un’idea ancora più “centrale” di cosa è il Cesma abbiamo intervistato due testimoni - chiave di questo percorso poliedrico: il parroco della Regina Pacis, don Angelo Strazzanti e un animatore del Centro Giovanile, Domenico Russello.
Hanno detto
– Don Angelo, da anni il Centro Giovanile Musica e Arte è presente come realtà artistica e culturale, mediante un lavoro professionale di crescita e confronto. Qual’è, pertanto, il filo conduttore che lega tutte le attività formative e sociali dei ragazzi?
«Innanzitutto, voglio precisare che il Cesma non è “Amici”, dove i ragazzi vengono illusi con promesse di un futuro sicuro. Il nostro obiettivo è impegnarci in attività non alternative alla scuola, ma di continuità. Un simile lavoro comporta ricerca, impegno, studio e sacrificio. Ci possiamo comunque vantare di aver portato a Gela una realtà che è riuscita a formare e a realizzare una vera e propria “natura” d’arte, che esige anche lo studio della lingua inglese. Ciò determina una crescita culturale. A questa si aggiunge la continuità formativo-cristiana, con il percorso post- cresima e tramite esperienze significative e di dialogo con giovani musulmani, non-credenti o dubbiosi».
– I giovani del Centro, presenti nelle varie attività, come rispondono all’impegno cristiano e parrocchiale?
“Qui occorre considerare due aspetti: il primo, centrato sui ragazzi, i quali devono rispondere inizialmente a se stessi attraverso la “conversione”, ognuno in linea con i propri principi e ideali. Il secondo, basato sull’impegno verso il prossimo, con un’azione gratuita. Da qui può sorgere un’altra considerazione: fin dal 1983 abbiamo evidenziato l’interesse verso la dimensione umanitaria, in passato attraverso la missione di Padre Giovanni Salerno in Perù, e ora con quella della dott. Cristina Fazzi nello Zambia. Ovviamente, tutto in un contesto di totale donazione”.
– Secondo Lei, quale risposta può offrire oggi la Comunità in termini di servizio dedicato al prossimo?
«Le risposte che offrono il Cesma e la parrocchia Regina Pacis si trovano nell’attenzione verso il territorio. Attenzione a ciò che non c’era prima (strade, fognature, spazi adeguati), e che ha richiesto il coinvolgimento dei politici, fino all’inaugurazione dell’edificio. Nel contesto comunitario, gli adulti si dedicano ai più giovani e la comunità continua ad occuparsi delle attività delle quali si occupava un tempo: assistenza agli anziani, ai malati dentro casa, ai poveri, alle varie necessità. Un lavoro già svolto dalle Comunità Ecclesiali di Base, e che continua con efficienza».
– Domenico, in quali termini si riflette la tua esperienza di animatore all’interno del Centro?
«Sicuramente totali. E’ una realtà che mi sta formando sotto ogni punto di vista. Dal 2004 ho cominciato tale esperienza. Del resto, siamo circa 80 persone. Qui trovi lo studente, l’avvocato, il professionista, ma tutti noi siamo accomunati da una formazione ecclesiale, dialogica, artistica e di confronto».
– Ti occupi dell’elaborazione del giornale “Voce” e anche del sito della parrocchia. Cosa c’è dietro tale lavoro?
«Preciso che dentro il sito ci sono più collaborazioni. Per l’aspetto grafico abbiamo Orazio Carmantini, mentre Livio Cinardi cura l’impaginazione. I responsabili del giornale parrocchiale “Voce” siamo io e Greta Sinisi, studentessa di Lettere”. La “mente” è invece Martina Libertà, anch’essa studentessa”. E’ un lavoro significativo e di squadra, che cerchiamo di migliorare continuamente».
– Don Angelo si è impegnato tantissimo in questi anni per dare risalto alla preparazione artistica dei giovani, e i musical ne sono una prova evidente e chiara. Ma cosa significa per te immortalare su carta le emozioni di quelle scene?
«Trasmettere per carta delle emozioni è difficile. Per me che sono protagonista di certi musical lo è ancora di più. Ma risulta forte, non c’è dubbio. In quelle foto capisci il valore del tuo sacrificio, e Don Angelo ci ha insegnato a misurarci bene con esso».
– Esperienza cristiana, preghiera e riflessione: quanto tempo dedicate a tutto ciò?
«Ti rispondo con una frase di S.Agostino: “Chi canta prega due volte”. Ci incontriamo due volte a settimana per le prove, e abbiamo due appuntamenti di carattere ecclesiale. Essi si concentrano insieme. Tutto è preghiera. Sostieniamo con i nostri spettacoli l’opera della dott. Fazzi. E viviamo intensamente l’esperienza di fede».
-– Quanto è importante per voi giovani del Cesma il lavoro di squadra?
«E’ fondamentale. Tra di noi c’è rispetto reciproco, cordialità e serenità, valori tipici del buon cristiano. Il nostro obiettivo è lanciare segnali chiari alla città, e quindi è necessario credere in tale prospettiva».
– Umiltà, sacrificio e pazienza: secondo te, tali valori assumono ancora oggi l’importanza che avevano un tempo ?
«E’ovvio. Il Cesma vive di tali caratteristiche. Ci aiutiamo a vicenda, lavoriamo e non ci fermiamo a Natale e neanche a Pasqua, pur tra mille sacrifici. Siamo amici, e crediamo in quello che facciamo. Io comunque aggiungerei a questi elementi anche l’entusiasmo, poichè avere il sorriso sulle labbra anche dopo tanta fatica, aiuta».
– E qual è l’elemento che, a tuo avviso, tiene “in piedi” un gruppo ?
«La voglia di fare. Solo se si è animati da essa, si va avanti con fiducia. Ci sono attività artistiche, sportive e ricreative, e queste hanno bisogno di gente motivata».
– Avete nuovi progetti in corso?
«Certo. C’è da portare avanti il progetto “Eliot 3”, il rilancio del nostro giornale, l’estensione del musical “Cats”, che andrà in scena per gli studenti di Enna e provincia nel marzo 2011. E poi ci auguriamo di continuare con gli strumenti della crescita e del confronto».
Autore : Marco Di Dio
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