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Corriere di Gela | Ricomincia la scuola e la corsa ai libri usati
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notizia del 12/09/2009 messa in rete alle 13:02:19

Ricomincia la scuola e la corsa ai libri usati

Tra pochi giorni suonerà nuovamente la campanella in migliaia di scuole italiane, e anche gli istituti della nostra città risponderanno all’appello e saranno pronti a intraprendere il nuovo anno scolastico. Ma a dire il vero prima del fatidico start di inizio anno (per le scuole di Gela si pensa il 18 Settembre) le famiglie degli studenti sono chiamati a rispondere alle spese che necessariamente devono essere affrontate per mandare i propri figli a scuola: libri, quaderni, zaini e astucci hanno un prezzo che per sfortuna di mamma e papà è caro, molto caro. E il carovita certamente non poteva risparmiare il settore dell’istruzione. Dall’indagine svolta qualche giorno fa da Altroconsumo si legge che si arriveranno a spendere fino a 900 euro a studente, cifra che non pensavamo, neanche lontanamente, di raggiungere; questo dato è confermato poiché gli aumenti sono stati accertati in tutti i prodotti essenziali per cominciare adeguatamente l’anno scolastico. Il primo pensiero viene rivolto ai testi scolastici. Anche a Gela la corsa al libro è cominciata, dove a concorrere sono studenti e genitori che cercano di accaparrarsi soprattutto una copia usata per risparmiare denaro e cercare di non far piangere più del dovuto il portafoglio. A dir la verità il Ministero della Pubblica Istruzione, in una seduta di Aprile, aveva cercato di alleggerire la spesa delle famiglie istituendo un tetto massimo di spesa, ma per sfortuna delle famiglie gelesi alcune scuole superiori non rispettano tale decisione. Per il I anno di Liceo Classico non si dovrebbe spendere più di 320 euro, cifra diversa dai 385 euro chiesti per intraprendere gli studi classici in via Eritrea; per il medesimo anno al Liceo Scientifico non si dovrebbero superare i 305 euro a studente, tetto rispettato dall’istituto gelese che fissa il prezzo di 300 euro per acquistare i tanti amati libri; invece all’istituto tecnico per geometri la spesa non dovrebbe superare la “modica” cifra di 270 euro e 290 per il commerciale, ovviamente dizionari ed atlanti sono esclusi da queste cifre. Diversa invece la situazione per la scuola primaria che conserva la gratuità dei libri di testo, con il sistema delle cedole, invece per le scuole medie inferiori della nostra città si deve sapere che la spesa dei soli libri si girerà intorno ai 286 euro per il primo anno, 111 per il secondo e 127 per il terzo, sperando che almeno questo venga rispettato.
Una notizia che può far sorridere i genitori è l’introduzione dell’obbligo per gli editori di mantenere bloccato per la durata di cinque anni il contenuto del libro e in più gli insegnati non potranno cambiare adozioni per cinque anni nella scuola primaria e per sei nelle scuole secondarie, se questo obbligo verrà rispettato si potrà rilanciare nelle nostre cartolerie il già avviato mercato dell’usato, che fa felici sia i commercianti che i genitori. Non solo i libri sono il problema dell’apertura dei battenti scolastici, anche zaini, astucci e diari hanno avuto un sostanziale aumento, infatti rispetto al 2008 c’è stato un aumento compreso tra il 10% e il 16% per l’acquisto degli accessori cosiddetti griffati. L’opinione pubblica ovviamente è contro questo incredibile aumento e anche i consumatori gelesi fanno sentire la loro voce. “E’ incredibile che per permettere a mio figlio di studiare – dice una mamma infastidita uscendo dalla cartoleria – devo spendere l’ intero stipendio di un mese, la scuola è importante certo, ma dovrebbe essere accessibile a tutti, è vero che ogni mamma, come me, vuole il meglio per i figli, ma molte volte è difficile averlo e non sempre possiamo raggiungere ciò che desideriamo per loro”. Dello stesso parere l’opinione degli studenti “ L’aumento della spesa dei libri, purtroppo è una realtà che fa riflettere sulla situazione critica della vita economica di ogni giorno – dice Alessandro Psaila, studente del Liceo Classico Eschilo – e questo grava in buona percentuale sul portafoglio di molte famiglie e se consideriamo che una famiglia media al giorno d'oggi è composta da 3 figli ed uno stipendio minimo di un lavoratore è di 1800 euro al mese non basterebbe uno stipendio medio mensile per pagare i libri e l'istruzione. Io proporrei di trattare le famiglie con una situazione economica o con un reddito sotto la media con delle agevolazioni come la distribuzione di copie gratuite”.
Ma ad essere scontenti non sono solo genitori e studenti, anche i commercianti risentono del carovita e dell’aumento della spesa per i libri. “Aumentando il prezzo di copertina dei libri – afferma un libraio del territorio – abbiamo subito noi commercianti una diminuzione della percentuale di guadagno, anche noi quindi ne perdiamo qualcosa in termini economici. Bisognerebbe protestare alla fonte, e far sentire la voce dei consumatori e di noi commercianti, magari istituendo un tetto massimo di spesa che venga rispettato e maggiori percentuali per i commercianti”.
Come dar torto a queste parole? Se una volta si pensava che mandare un figlio a scuola era un diritto, oggi siamo ben lontani da quella credenza poiché sinceramente con la spesa che le famiglie dovranno affrontare, per offrire ai loro figli un’adeguata istruzione, ormai tutto questo è diventato solo un privilegio.


Autore : Graziano Missud

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